La giornata mondiale delle api quest’anno cade in un periodo tragico non solo per gli apicoltori ma per tutto il settore agricolo a causa del maltempo che ha colpito in particolare il centro Italia, tra cui le Marche, reso letale dalla sua eccezionale intensità, provocando danni incalcolabili.

Indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la giornata è nata per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo l’importanza degli impollinatori, al ruolo che rivestono nell’ambito dello sviluppo sostenibile. Si stima, infatti, che l’87,5% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione entomofila. Di questo tipo di impollinazione si avvantaggiano circa il 70% delle colture agrarie più diffuse al mondo per un valore monetario di circa 260 miliardi di euro (fonte: ISPRA).

Tuttavia più del 40% di api sono a rischio estinzione ed è recente l’allarme lanciato dagli apicoltori delle Marche sullo stress che stanno subendo le api e il rischio di una produzione azzerata dei mieli marchigiani. I quattro consorzi apistici delle Marche hanno scelto di coordinarsi con l’obiettivo di valorizzare i prodotti dell’alveare con un’organizzazione sempre più precisa e puntuale, che mira a definire l’identità del miele marchigiano e rappresentare al meglio il lavoro prezioso di tutti gli apicoltori.

Compatibilmente con la legge regionale sull’apicoltura approvata a febbraio 2023, gli apicoltori delle Marche lanciano un appello alle istituzioni e alla comunità, affinché si si privilegi la messa a dimora di piante e fiori ad essenze nettarifere.

Sono chiamate salva api, poiché sostengono l’attività d’impollinazione fornendo nettare e polline indispensabili per il sostentamento e necessarie per l’allevamento. La biodiversità garantisce la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle api, preziosi indicatori della qualità dell’ambiente.