NASCE IL PROGETTO DI UN MIELE MADE IN MARCHE
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A seguito della nuova legge regionale sull’apicoltura, approvata il 7 febbraio, che riceve il plauso dei 4 Consorzi apistici delle Marche
Tutelare e promuovere un prodotto che più di ogni altro racconta la biodiversità delle Marche. Attraverso un brand unico, che racconta un alimento locale a chilometro zero, frutto del rispetto dell’ambiente e prodotto al 100% dalle api italiane (Apis mellifera ligustica), nelle Marche. Con questo obiettivo nasce il progetto di un miele made in Marche, contemplato nella nuova legge sull’apicoltura approvata il 7 febbraio scorso dal Consiglio regionale delle Marche.
I quattro presidenti dei Consorzi apistici delle Marche, della provincia di Ancona, Sergio Cocciarini, della provincia di Pesaro e Urbino Frederic Oliva, della provincia di Macerata, Alvaro Caramanti, delle provincie di Fermo e Ascoli, Giovanni Zucconi, plaudono a una nuova normativa per il settore.
“La nuova legge – dichiarano i quattro presidenti – introduce delle modifiche sostanziali alla vecchia normativa del 2012, ormai superata, poiché coglie e valorizza i cambiamenti, non solo del comparto, ma anche legati alle tecnologie utilizzate a sostegno degli allevamenti in tema di ricerca e innovazione. Siamo quindi soddisfatti del testo approvato, poiché capace di rispondere alle nuove istanze del settore e ridisegnare e semplificare il ruolo degli apicoltori per elevarne il livello”.
La nuova legge prevede, che la Regione Marche promuove e valorizza i prodotti apistici marchigiani, con l’etichetta visibile sui vasetti o contenitori messi in vendita, sia all’ingrosso sia al minuto. L’obiettivo della legge è quello di acquistare sempre più miele locale eliminando il rischio che si acquisti miele di importazione, a scapito delle produzioni locali e della conseguente sopravvivenza delle imprese apistiche marchigiane. L’importazione di miele e la vendita a prezzi non concorrenziali, mette in difficoltà i produttori locali che faticano a sopravvivere. Inoltre, non sempre è certa la qualità. La Cina è tra i primi produttori mondiali di miele (con il 49% del mercato mondiale) con una sensibilità ambientale minore rispetto all’Europa. Seguono la Turchia, la Romania e la Spagna.
La Regione Marche, con la nuova legge sull’apicoltura, introduce, inoltre, delle modifiche alla legge regionale n. 33 del 2012, con l’obiettivo di: conservare l’ambiente, salvaguardare la biodiversità, regolamentare in modo del tutto nuovo l’attività degli apicoltori ed inoltre tutelare, valorizzare e promuovere l’insediamento degli alveari. Oggi le Marche, con 72.356 alveari e 3.339 apicoltori, si classificano tra le prime regioni in Italia per l’apicoltura. Sono seconde nel rapporto tra numero di alveari per chilometri di superficie e quarte nel rapporto apicoltori per abitanti. Negli ultimi 10 anni la produzione italiana di miele è aumentata del 30%; nelle Marche oggi si attesta intorno alle 2 mila tonnellate l’anno (Osservatorio Miele). L’apicoltura svolge un ruolo prioritario nel territorio delle Marche grazie alla rinomata esperienza degli apicoltori, principali custodi, grazie all’allevamento delle api, della biodiversità regionale che si contraddistingue per le numerose piante mellifere presenti e che rendono unico il miele marchigiano.
Gli aspetti centrali, particolarmente apprezzati dai presidenti dei Consorzi, riguardo al testo approvato sono: l’introduzione del limite di rappresentanza all’interno della Commissione apistica regionale riservata agli organismi associativi che rappresentino almeno 150 iscritti e proprietari di almeno il 10% del totale degli alveari presenti nel territorio regionale, al fine di garantire che coloro che sono chiamati a prendere decisioni importanti e strategiche per il settore apistico, rappresentino una parte rilevante degli apicoltori.
Le norme statali impongono addirittura il 13% per poter essere presenti ai tavoli ministeriali. Particolarmente gradita la nuova opportunità offerta sul fronte assicurativo, contemplata nel nuovo testo e non prevista nella vecchia normativa, per la copertura dei rischi connessi all’attività apistica derivanti prevalentemente da avversità atmosferiche, emergenze climatiche ed ambientali.
Per sostenere il settore la Regione Marche ha emesso un bando, con fondi europei e ministeriali, per gli aiuti all’apicoltura per il 2023, con a disposizione 701 mila euro rivolto agli apicoltori e ai consorzi apistici regionali (scadenza 27 febbraio 2023). Inoltre, a seguito del calo di produzione registrato negli ultimi anni conseguentemente alle condizioni meteo avverse (gelate primaverili e forte siccità estiva), sempre la Regione Marche ha finanziato nel 2019 e nel 2021 con fondi propri, contributi pari a 250 mila e 540 mila euro, per offrire liquidità alle imprese nonché consentire loro di sopravvivere e ripartire.
Il miele non è soltanto un dolcificante naturale, ma un alimento completo, ha moltissime proprietà benefiche per la salute, tra cui quella antibatterica e antibiotica, contiene microelementi preziosi con un elevato valore biologico e nutritivo. Il miele porta con sé le caratteristiche dei fiori bottinati dalle api. Nel caso della nostra Regione (le Marche hanno una lunghissima storia di apicoltura) porta con sé tutta l’esperienza degli apicoltori che da sempre allevano le api sul nostro territorio ricchissimo, con la sua biodiversità, di tante piante mellifere che fanno si che il nostro miele abbia caratteristiche organolettiche uniche.
Gli impollinatori svolgono in natura un ruolo vitale come servizio di regolazione dell’ecosistema. Si stima che l’87,5% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione entomofila. Di questo tipo di impollinazioni si avvantaggiano circa l’80% delle colture agrarie più diffuse in Italia (fonte: Ismea). Essendo scomparse totalmente le api selvatiche ed essendo gli altri impollinatori a forte rischio, sono rimaste le api allevate dagli apicoltori a ricoprire il ruolo di impollinatori. Quindi gli apicoltori, mantenendo in vita le api, ricoprono un ruolo di grandissima importanza e anche di responsabilità e vanno anch’essi tutelati.
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